Tennis: ecco perché Sinner (forse) non sarà a Roland Garros

Di
Redazione
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15 Maggio 2024

“Che Jannik Sinner possa partecipare alla prossima edizione del Roland Garros resta una opzione abbastanza difficile”. Dopo le dichiarazioni del campione azzurro che, alla vigilia degli Internazionali Bnl d’Italia, ha spiegato i motivo del suo forfait, facendo capire che non era affatto sicuro di rientrare per lo slam parigino, l’AGI ha chiesto a un esperto se il problema di Sinner si possa effettivamente risolvere in un paio di settimane. Ci siamo rivolti a Daniele Mazza, specialista in Ortopedia e Traumatologia e medico della Nazionale U21 di calcio maschile. Secondo lo specialista la presenza di Sinner al Roland Garros è in forte dubbio per tre motivi. Vediamoli. “Innanzitutto un motivo temporale – spiega Mazza – cioè la manifestazione, il cui inizio è previsto per il 20 maggio, non garantisce quel tempo necessario alla completa guarigione della patologia e sappiamo bene come il tennista voglia esserci solo al 100%. In secondo luogo la preparazione dello slam – aggiunge il medico – infatti dopo ogni infortunio gli atleti hanno necessità di un periodo di ri-atletizzazione, cioè di recupero della condizione fisica che li riporti alle condizioni pre-infortunio”. Infine c’è un terzo motivo che, spiega, “è puramente tecnico”, infatti “il Roland Garros, essendo un torneo del Grande Slam, si gioca sui 5 set e dunque gli sforzi sarebbero probabilmente esagerati”. Jannik Sinner non è voluto entrare nel dettaglio del suo problema fisico, ma il dottor Mazza spiega che, “per quanto per noi resti un mistero quale sia la patologia che sta affliggendo Jannik Sinner, indubbiamente si tratta di una condizione da ‘overuse’, cioè da sovraccarico. Una delle condizioni – spiega ancora, entrando nell’ambito di sua competenza – che può svilupparsi è la sinovite dell’anca, cioè un processo infiammatorio della membrana sinoviale, il tessuto che avvolge le articolazioni. In questo caso la sinovia infiammata aumenta il liquido sinoviale all’interno dell’articolazione dell’anca e il dolore si manifesta nei movimenti coxo-femorali. Altra condizione che più frequentemente si manifesta nei tennisti di alto livello – continua Mazza – è lo sviluppo di un impingement femoro-acetabolorare (o Fai), cioè una patologia che progressivamente determina cambiamenti nella forma della testa del femore o dell’acetabolo e si manifesta con dolore ai movimenti dell’anca. In questo caso, superata la fase acuta di dolore, non è da escludere che in futuro possano esserci nuovamente degli episodi che costringano l’atleta a periodi di stop”.
C’è anche una terza ipotesi, che però non dovrebbe riguardare Sinner: “Lo stop può esser legato alle patologie infiammatorie inserzionali dei tendini dell’anca, ma – aggiunge – questa resta statisticamente l’opzione con meno possibilità”. Qualunque sia il problema di Sinner, spiega ancora all’AGI Daniele Mazza, che, in quanto specialista in Ortopedia e Traumatologia e medico della Nazionale U21 di calcio maschile, ha trattato spesso problemi simili, “in ogni caso alla base della terapia c’è il riposo, cioè la diminuzione degli stress che hanno causato l’overuse dell’articolazione, aiutato da terapie anti-infiammatorie mirate”. Accanto a queste, aggiunge, dovrà seguire un percorso fisoterapico. “Nel processo fisioterapico – spiega – l’acqua, cioè l’idrochinesiterapia, rappresenta il miglior mezzo per garantire movimenti controllati dell’articolazione, senza stressarla troppo. Di indubbio ausilio poi rientrano i mezzi fisici, quali ad esempio tecarterapia e laserterapia”. E per questo Sinner ha deciso di affidarsi al J-Medical della Juventus dove la fisioterapia e il recupero del tennista sarà affidato alle mani e alle capacità di Giacomo Naldi, che aveva già curato la caviglia di Sinner nel 2022, quando si infortunò a Sofia. In queste settimane che hanno visto una sorta di ‘ecatombe’ di campioni fermati per infortuni – Sinner e Alcaraz su tutti, ma anche Berrettini, Medvedev, Humbert – si ripropone la domanda sul perché di tanti problemi fisici in campioni ancora molto giovani. Su questo punto l’opinione del dottor Mazza è legata all’esperienza (ha avuto spesso a che fare professionalmente anche con i tennisti). “L’incidenza degli infortuni nel tennis è in progressivo aumento – spiega – e questo è legato a un aumento delle ore di gioco, ma soprattutto all’alternanza di diverse superfici che non permettono al corpo dell’atleta di abituarsi alle sue caratteristiche. Inoltre è uno sport caratterizzato da accelerazioni, decelerazioni, improvvisi cambi di direzione – aggiunge, tornano anche all’infortunio di Sinner – tutte sollecitazioni che al nostro corpo possono causare stimoli pro-infiammatori. Non è infatti un segreto che molti tennisti siano affetti da patologie coxo-femorali, cioè dell’anca, basti ricordare – conclude – che Andy Murray a soli 32 anni si è dovuto sottoporre a un intervento chirurgico di protesi di rivestimento all’anca, che lo ha tenuto lontano dai campi da gioco per un lungo periodo”.