La Delega Fiscale: Il Poker di Incentivi e Riforme nel Cdm

Di
Redazione
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28 Dicembre 2023

Il Consiglio dei Ministri italiano sta per varare un pacchetto di provvedimenti fiscali che segna una tappa importante nella strategia del governo per stimolare l’economia e ridurre il carico fiscale per i cittadini. Dopo il pre Consiglio di ieri, il cui focus era sullo Statuto del Contribuente, contenzioso tributario e cooperative compliance, oggi si aggiunge il modulo più atteso: il primo passo della riforma dell’Irpef. Questa misura, slittata dall’ultima riunione del 19 dicembre, prevede un significativo taglio delle aliquote con l’obiettivo di ridurre le tasse, in particolare per i redditi medio-bassi.

Riduzione delle Aliquote Irpef

A partire dal 1° gennaio e per un periodo iniziale di un anno, le aliquote dell’Irpef saranno ridotte da quattro a tre. La percentuale del 23% coprirà anche l’attuale secondo scaglione di reddito tra 15.000,01 e 28.000 euro, rappresentando un primo passo verso un vantaggio soprattutto per i redditi medio-bassi.

Impatto delle Aliquote Ridotte

L’impatto massimo della riduzione delle aliquote si farà sentire nella fascia di reddito tra 30.000 e 50.000 euro, dove si prevede un risparmio fiscale annuo di 260 euro. Tuttavia, oltre i 50.000 euro, questo vantaggio sarà annullato dal taglio delle detrazioni, comportando una diminuzione netta di 260 euro.

Detrazioni per Erogazioni Liberali

Il testo definitivo del decreto prevede l’esclusione dalla stretta sulle detrazioni per le erogazioni liberali in favore delle Onlus, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche e per gli enti del Terzo settore. Tuttavia, resta ancora da risolvere il nodo relativo all’esclusione delle erogazioni liberali ai partiti politici, questione che ha richiesto ulteriori approfondimenti e ha portato al rinvio dell’approvazione definitiva del decreto di una settimana.

Altri Punti Chiave della Riforma

Il decreto Irpef alza la detrazione per lavoro dipendente da 1.880 a 1.955 euro allineando la no tax area a 8.500 euro, analogamente ai titolari di reddito di pensione. Si prevede anche una rimodulazione del calcolo del trattamento integrativo per i redditi fino a 28.000 euro, per evitare la perdita del beneficio a causa dell’innalzamento della no tax area.

Provvedimenti per le Imprese

Nel contesto aziendale, il decreto segna l’addio al bonus aumenti di capitale (Ace) a partire dal 2024 e introduce la maxideduzione per i neoassunti (120% o 130% in caso di lavoratori svantaggiati), valida solo per il prossimo anno. Si conferma che non sarà considerato l’effetto di riduzione negli acconti.