Cibus: il salone torna a Parma il 29 marzo con 500 nuovi prodotti e 20mila operatori

Di
Redazione
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11 Febbraio 2023

Torna Cibus il Salone internazionale del Food&Beverage Authentic Italian a Fiere di Parma i prossimi 29 e 30 marzo 2023. Il Salonte torna nella veste degli anni dispari con “Cibus Connecting Italy”, format di fiera compatto, che in due giorni sviluppa un programma mirato di eventi, panel, attività dimostrative e cooking show. In esposizione oltre 1.000 brand, tutti alfieri del food&beverage Made in Italy, e circa cinquecento nuovi prodotti pronti al lancio. Attesi 20mila professionisti, tra operatori della Distribuzione Moderna, dell’Ho.Re.Ca. e delle catene di ristorazione; un quarto di loro sono buyer esteri provenienti da 90 Paesi, tra questi i top buyer selezionati per l’incoming in collaborazione con Agenzia ICE.

Quattro le nuove aree tematiche che Cibus inaugura quest’anno, due tradizionalmente legate all’eccellenza made in Italy (ortofrutta fresca e produzioni artigianali di gelato e pasticceria), due ad alto contenuto innovativo (componenti plant-based e integrazione alimentare). Un appuntamento chiave quindi per l’alimentare made in Italy settore che ha tenuto nonostante la crisi sia sul fronte del mercato interno che dell’export. All’estero in particolare è stato registrato un nuovo record, come dimostrano le ultime stime disponibili sull’anno appena concluso: 176 miliardi di fatturato della sola industria alimentare, con un +13% sul 2021, a fronte di una crescita in volume dell’1% e un commercio estero che, sempre secondo le stime, farebbe registrare un +19% sul 2021 arrivando a 49,2 miliardi di euro, a fronte di una crescita in volume del 5%.

«Cibus 2023 – ha commentato il ceo di Fiere di Parma, Antonio Cellie – dimostra una visione sempre più organica del made in Italy alimentare spaziando trasversalmente tra settori ad alto tasso di integrazione commerciale e produttivo. Un operatore visitando Cibus 2023 può comprendere le radici del nostro saper fare spaziando dalle materie prime ai prodotti trasformati passando per i semi-lavorati».

«I risultati del 2022 – ha aggiunto il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino – costituiscono un’ulteriore conferma che l’industria alimentare contribuisce in maniera rilevante alla crescita economica del Paese, di cui rappresenta un asset fondamentale. Il successo delle esportazioni dell’alimentare made in Italy testimonia inoltre che l’originalità, la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti rimangono una solida garanzia di competitività in tutti i principali mercati internazionali».