Calcio: Roma Club Gerusalemme a Olimpico, sport supera barriere

Di
Redazione
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21 Maggio 2024

Un appuntamento di inclusione, sportiva e culturale, all’interno dello stadio Olimpico di Roma. Questo lo scopo dell’incontro che ha visto coinvolti i ragazzi del Roma Club Gerusalemme che, all’interno dell’Olimpico hanno incontrato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi e il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma. Una scuola calcio (il Roma Club Gerusalemme, ndr) che si distingue per la spiccata diversità religiosa, dove la pratica sportiva diventa terreno fertile per la crescita consapevole dei giovani, che imparano a valorizzare le differenze culturali e religiose. Da oltre 15 anni, infatti, ragazzi di diversi credi religiosi, musulmani, ebrei, cristiani drusi e arabo-palestinesi, si allenano e crescono insieme. “La fraternità di questi ragazzi, che non sono condizionati dalle loro differenze, è un esempio perché fa prevalere la matrice comune dei sentimenti. La loro fratellanza sia d’ispirazione per la diplomazia, per dare contributo di pace. Vorrei che il prima possibile questi ragazzi venissero a vedere lo spettacolo dello stadio Olimpico. Sono emozionato e commosso per i significati di questo nostro incontro, si acquista familiarità quando c’è la sincerità dei sentimenti”.
Queste le parole del ministro Abodi, che ha poi espresso il desiderio di vedere lo sport come “un terreno nel quale produrre valori”, auspicando che le prossime Olimpiadi siano “portatori di pace e che il concetto di tregua olimpica possa ritrovarsi con i prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici”. Un incontro veramente significativo che ha dato ai giovani ragazzi l’opportunità di “varcare la soglia di un luogo particolare all’interno dello stadio: lo spogliatoio, dimora degli idoli sportivi”, ha raccontato il presidente di Sport e Salute, Mezzaroma, annunciando anche un incontro di calcio davanti al Santo Padre, in programma sabato prossimo all’Olimpico e ribadendo il concetto di sport come mezzo per superare le barriere dell’appartenenza religiosa, etnica e linguistica. “Facciamo tutti parte di una squadra”.
Dopo l’emozionante incontro e i preziosi insegnamenti condivisi, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di esplorare lo Stadio attraverso un appassionante tour guidato. Rispettando le norme di sicurezza e seguendo le indicazioni dei responsabili, i giovani giocatori hanno potuto scoprire i segreti e gli angoli più suggestivi dell’imponente struttura sportiva