Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, ha trasmesso alla Commissione europea il testo del nuovo decreto che disciplina il Parco Agrisolare 2023 con il quale si vuole promuovere la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli.
Con le modifiche proposte, il nuovo Parco Agrisolare stanzia risorse per circa un miliardo di euro e prevede condizioni ancora più vantaggiose per le imprese!
Che cos’è il Parco Agrisolare?
Il “Parco Agrisolare” è una misura del PNRR rivolta al settore agricolo e agroindustriale. Si tratta di una parte importante della Componente 1 della Missione 2, “Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare” che si pone come obiettivo di sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica solare fotovoltaica nel settore agricolo e agroindustriale, escludendo il consumo di suolo.
Come cambia il Parco Agrisolare con il nuovo Decreto Ministeriale?
Innanzitutto, il contributo a fondo perduto è aumentato fino all’80% . Le aziende che devono realizzare interventi di acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici nuovi e riqualificare dei fabbricati per il miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, possono recuperare buona parte del loro investimento!
Inoltre, anche il tetto massimo dei costi ammessi al bando è aumentato !
Ad esempio, per i sistemi di accumulo la spesa massima ora è di 100.000 euro; per l’installazione di dispositivi di ricarica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, il tetto massimo è di 30.000 euro; la riqualificazione dei fabbricati, invece, è incentivabile per spese fino ad un massimo di 700 euro/kWp.
In cosa consiste l’agevolazione?
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al:
- 80% per le imprese agricole della produzione primaria (30% per le imprese agricole della produzione primaria eccedenti il limite di autoconsumo. In caso di piccole imprese la percentuale è aumentabile del 20%);
- 80% per le imprese agroindustriali (30% per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli. In caso di piccole imprese la percentuale è aumentabile del 20%, del 10% se medie imprese, del 15% in caso di investimenti effettuati nelle zone assistite).
Gli interventi ammissibili dovranno essere realizzati, collaudati e rendicontati entro 18 mesi dalla data di pubblicazione dell’ammissione al beneficio e comunque entro il 30 giugno 2026.
Fonte:agevolazioni24ore