Internazionalizzazione: sette “misure” SIMEST per finanziare a fondo perduto le imprese

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14 Febbraio 2021

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Sono 7 le misure messe in campo da SIMEST per accrescere la propensione all’internazionalizzazione delle aziende nella fase post-Covid. Dalla patrimonializzazione alla partecipazione a fiere all’estero; dai Temporary Export Manager all’e-commerce fino alla realizzazione di studi di fattibilità e di programmi di assistenza tecnica: le imprese italiane hanno la possibilità di richiedere finanziamenti agevolati con quote a fondo perduto che possono arrivare fino al 50% della somma richiesta. Inoltre, l’esenzione dalla prestazione delle garanzie, che durerà fino al 31 dicembre 2020, rende ancor più interessanti le misure, velocizzando la procedura di valutazione.

La pandemia economica ha portato al centro del dibattito anche il ruolo delle catene globali del valore nell’ambito delle strategie di internazionalizzazione. Dopo anni in cui l’organizzazione in catene internazionali del valore era stata considerata opzione imprescindibile per la competitività, oggi, si è evidenziata, invece, la vulnerabilità di questo modello.
Emerge sempre più prepotente una forma a rete, in cui le grandi multinazionali (lead firm) si specializzano esclusivamente nelle fasi a maggior valore aggiunto coordinando, poi, le attività dei fornitori internazionali.
D’altro canto, la crisi ha messo in evidenza l’importanza, spesso trascurata, delle fasi a minor valore aggiunto, riaffermando il ruolo della manifattura.
In Italia durante il lockdown per settori chiave, ad esempio quello dei dispositivi di protezione individuale, è affiorata la criticità di non avere all’interno del paese la capacità di coprire ampie fasi della catena.
Considerato, inoltre, il progressivo incrinarsi delle relazioni commerciali avvenute negli ultimi anni, è decisivo supportarne il consolidamento sia all’interno dell’UE che con paesi limitrofi che abbiano specializzazioni produttive complementari a quelle italiane.

I sette driver SIMEST per l’internazionalizzazione

La risposta SIMEST alla regionalizzazione del commercio internazionale causata dal Covid-19, si articola in sette interventidi cui oggi viene ampliata trasversalmente l’operatività a tutti ai paesi dell’UE.
Le imprese italiane hanno la possibilità di richiedere finanziamenti agevolati con quote a fondo perduto che possono arrivare fino al 50% della somma richiesta.
L’esenzione dalla prestazione delle garanzie da parte delle imprese richiedenti, che durerà fino al 31 dicembre 2020, rende ancor più interessanti le misure velocizzando la procedura di valutazione.
I sette driver messi in campo per accrescere la propensione all’internazionalizzazione riguardano la patrimonializzazione, la partecipazione a fiere e missioni, agevolazioni per l’inserimento nei mercati esteri, finanziamenti per i Temporary Export Manager, l’e-commerce e per la realizzazione di studi di fattibilità e programmi di assistenza tecnica.
1 – Assistenza tecnica
SIMEST distingue l’assistenza tecnica in due tipologie:
– l’assistenza tecnica concernente la formazione del personale in loco successivamente alla realizzazione di un investimento e
– l’assistenza post vendita che si sostanzia, invece, in quella prevista nel contratto di fornitura collegato.
Le spese finanziabili riguardano sia le retribuzioni del personale interno per il tempo dedicato al programma che le spese connesse ai viaggi, soggiorni e indennità di trasferta del personale interno ed esterno adibito allo studio.
Per i programmi post vendita è finanziabile un importo pari al 5% del valore della fornitura relativa ai beni esportati.
2 – Patrimonializzazione
Per quanto attiene la misura dedicata alla patrimonializzazione viene ampliata la possibilità di accedere al finanziamento alle imprese che generano un fatturato con l’estero pari al 20% del fatturato totale degli ultimi due anni o al 35% dell’anno precedente a quello di presentazione della domanda.
Viene, inoltre, innalzato il livello massimo di solidità patrimoniale ammesso (patrimonio netto su immobilizzazioni nette) che aumenta da 1,6 a 2 per le imprese del comparto industriale e manifatturiero e da 2,6 a 4 per le imprese commerciali e di servizi.
Il richiedente deve essere una PMI o MIDCAP costituita in forma di società di capitali, aver depositato almeno due bilanci e, inoltre, deve aver interamente rimborsato un eventuale precedente finanziamento della stessa natura.
Il rapporto fatturato estero/fatturato totale viene determinato sulla base delle dichiarazioni IVA.
Stante il limite massimo di 800.000 euro, l’importo del finanziamento non potrà superare il 40% del patrimonio netto dell’impresa, come risultante dall’ultimo bilancio.
Il rimborso del finanziamento dovrà avvenire in 8 rate semestrali posticipate a capitale costante, decorrenti dal 1° gennaio successivo alla chiusura del bilancio oggetto della verifica che SIMEST effettuerà al termine della fase di preammortamento.
Per consentire la verifica di SIMEST l’impresa beneficiaria dovrà comunicare entro 30 giorni l’avvenuto deposito del bilancio necessario per la verifica stessa. L’impresa dovrà, quindi, inviare la dichiarazione IVA al fine di riscontrare la crescita del fatturato estero.
3 – Inserimento commerciale all’estero
Le spese che si potranno finanziare, relativamente all’inserimento commerciale all’estero, si estendono a quelle relative al magazzino, a più uffici e ai centri di assistenza post vendita (fino a un massimo di tre per tipologia), alla realizzazione di negozio e corner e alle certificazioni internazionali di prodotto.
Il magazzino e un centro di assistenza post vendita sono finanziabili anche se ubicati in Italia se funzionali alla realizzazione del programma. Le strutture possono essere gestite direttamente dall’impresa italiana, da un soggetto locale partecipato direttamente o indirettamente tramite una società locale, da un soggetto locale non partecipato (trader) in possesso del requisito di professionalità o indipendenza.
A pena di inammissibilità, la domanda dovrà riguardare un solo Paese di destinazione e massimo due Paesi target per lo sviluppo nella stessa area geografica.
Sono inammissibili le domande di finanziamento per programmi relativi a operazioni di mero trading commerciale di prodotti interamente realizzati in Paesi extra UE anche se distribuiti con marchio di imprese italiane.
Il limite dell’importo finanziabile è di 4 milioni di euro mentre il limite minimo è di 50.000 euro per singolo programma. L’importo del finanziamento non potrà superare il 25% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci depositati. La durata complessiva del finanziamento è pari a 6 anni, di cui 2 di preammortamento e 4 di ammortamento.
4 – Studi di fattibilità
In relazione agli studi di fattibilità in paesi esteri vengono incluse, tra le spese ammissibili, anche quelle relative al personale interno dell’azienda richiedente fino a un massimo del 15%.
Le spese finanziabili afferiscono ai viaggi, soggiorni e indennità di trasferta del personale interno adibito all’iniziativa e i compensi per il personale esterno documentabili.
L’importo del finanziamento non potrà superare il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci, fermi i limiti massimi per singola iniziativa previsti, ovvero 200.000 euro per studi finalizzati a verificare in via preventiva la fattibilità di un investimento commerciale e 350.000 euro per investimenti produttivi.
5 – e-commerce
Le imprese che vogliono sfruttare le potenzialità del e-commerce potranno finanziare la creazione di un market place anche se registrato con un dominio di primo livello generico e non necessariamente geografico.
Sono considerate, in questo caso, spese ammissibili:
– lo sviluppo di una piattaforma informatica e le relative spese di funzionamento;
– le attività promozionali e di formazione connesse allo sviluppo del programma;
– i costi per l’affitto di un magazzino e delle certificazioni internazionali di prodotto.
Il tetto massimo del finanziamento è pari a 450.000 euro per singolo programma.
L’importo del finanziamento non potrà superare il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci, con i seguenti ulteriori limiti:
– 25.000 euro minimo e 300.000 euro massimo per l’utilizzo di un market place fornito da soggetti terzi;
– 450.000 euro massimo per la creazione di una piattaforma propria.
6 – Temporary Export Manager
L’inserimento di un Temporary Export Manager (TEM) viene esteso a figure professionali con qualsiasi specializzazione purché funzionali alla realizzazione di progetti di internazionalizzazione.
Inoltre, viene introdotta la possibilità che la società fornitrice dei servizi di TEM abbia sede all’estero e vengono incluse ulteriori spese come quelle di integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali, di realizzazione di nuovi modelli organizzativi e di innovazione di prodotto o servizio.
Il limite massimo è di 150.000 euro e il limite minimo di 25.000 euro per singolo progetto.
L’importo del finanziamento non potrà superare il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci.
7 – Partecipazione a fiere e mostre
Per quanto attiene la partecipazione a fiere e mostre nei mercati esteri viene esteso l’accesso alla misura a tutte le imprese indipendentemente dalla dimensione. Anche in questo caso è possibile accedere ad un finanziamento delle spese ad un tasso agevolato, con una porzione a fondo perduto.
Il finanziamento può coprire fino al 100% dell’importo preventivato e può essere concesso per un importo non superiore a quello consentito dall’applicazione della normativa comunitaria de minimis.
Si aggiungono, tra le spese finanziabili, anche quelle relative a fiere a carattere internazionale che si svolgono in Italia e ad eventi e promozioni virtuali, ovvero, le fee per l’iscrizione a manifestazioni virtuali, compresi i costi per l’elaborazione di contenuti virtuali. Il tetto massimo del finanziamento è pari a 150.000 euro per singola domanda.
L’importo agevolato non potrà superare il 15% dei ricavi come risultanti dall’ultimo bilancio.
L’impresa può presentare più domande di finanziamento, ma ogni istanza deve riguardare una singola iniziativa per un unico Paese.

La domanda per accedere alle misure

L’iter della domanda per accedere alle misure prevede che l’impresa presenti la richiesta a SIMEST attraverso il Portale dedicato.
L’impresa dovrà anticipare tutti i documenti necessari alla conclusione del finanziamento in fase istruttoria e firmare le condizioni generali di contratto contestualmente al modulo di domanda.
L’esito racchiuderà le eventuali condizioni particolari che andranno sottoscritte e inviate tramite portale.
L’istruttoria viene, quindi, sottoposta da SIMEST al Comitato Agevolazioni che delibera sulla domanda di finanziamento. Le imprese, secondo gli obiettivi della SIMEST, riceveranno il finanziamento entro 30 giorni dalla presentazione della domanda.
Fonte: Ipsoa.it