Da oggi via alle richieste di contributi a fondo perduto per le imprese produttrici di birra artigianale. Dal 20 gennaio infatti (e fino alle ore 12 del 18 febbraio) sarà possibile richiedere gli incentivi – il plafond complessivo ammonta a 10 milioni di euro – messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico, attraverso il decreto Sostegni-bis.
L’agevolazione concessa ammonta a 0,23 centesimi per ciascun litro di birra artigianale prodotta e presa in carico nel registro annuale di magazzino nel 2020, o nel registro della birra condizionata.
Le modalità per richiedere il contributo sono state stabilite con decreto direttoriale del 12 gennaio 2022, pubblicato insieme con il modulo necessario sul sito del ministero.Per birra artigianale si intende la birra prodotta da birrifici indipendenti e non sottoposta a processi di microfiltrazione e pastorizzazione. In particolare ai birrifici che fanno domanda per il contributo si richiede di utilizzare impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio; di essere economicamente e legalmente indipendenti da altri birrifici; di operare sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale propria.
Le misure arrivano in un momento particolarmente difficile per il comparto brassicolo italiano, duramente colpito dalla pandemia, con una perdita del fatturato superiore al 70% (report Assobirra 2020).
Si tratta di un settore costituito in gran parte da realtà imprenditoriali giovanili, con più di 850 produttori in fase pre-pandemia e circa tremila addetti. La crisi innescata dal Covid ha segnato un calo di produzione del 31% e solo nel 2020 circa 100 microbirrifici (su 750 circa complessivi) hanno chiuso i battenti.
«L’abilità di tanti imprenditori italiani che hanno deciso di puntare sulla produzione di birra artigianale dimostra come dal coraggio e dalla capacità di investire in nuovi settori nascano nuove opportunità per lo sviluppo del Paese», dichiara il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. «I birrifici italiani fanno parte di un settore giovane che è riuscito a valorizzare un’arte antica legata al territorio e alla qualità dei prodotti», aggiunge. «Per questo meritano di essere sostenuti».
fonte: Agrisole