Umbria, in scadenza 8 bandi da 23 milioni per le misure agroambientali

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Redazione
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14 Maggio 2021

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Due terzi del budget destinato alle indennità compensative per le aziende delle aree montane o soggette a vincoli naturali. Un milione per il ibiologico. Domande di contributo entro il 17 maggio

Ammontano a 23 milioni le risorse stanziate dalla Regione Umbria per le misure a superficie le cui domande di contributo vanno presentate entro il prossimo 17 maggio. Quasi due terzi della dotazione complessiva è destinata ai due bandi relativi alle indennità compensative per le aziende ricadenti nelle aree montane e nelle zone soggette a vincoli naturali, entrambi sostenuti con 7 milioni ciascuno. Nel primo caso il contributo varia da 258 a 450 euro ad ettaro a seconda se l’azienda sia o meno zootecnica e in base all’altitudine in cui i terreni si trovano. Nel secondo il contributo varia da 74 a 250 euro ad ettaro sempre a seconda della tipologia di azienda e della collocazione dei terreni. Il sostegno, per entrambi i bandi, è decrescente in relazione agli ettari a disposizione. Pari al 100% del contributo per i primi 30 ettari, si riduce al 60% per i successivi 30 e al 20% per quelli eccedenti.

Di un milione di euro la dotazione per il sostegno all’agricoltura biologica, equamente suddiviso tra nuovi insediamenti e mantenimento. Ricco il programma di sostegno invece per mantenimento degli impegni agroambientali con ben 7 tipologie di intervento contemplati ed un contributo ad ettaro variabile di intensità: per il rispetto del disciplinare di produzione integrata va dai 115 euro per le foraggere ai 600 euro per il tabacco; per la conservazione della biodiversità l’entità dell’aiuto è di 132 euro; la trasformazione dei seminativi in prati e pascoli è premiata con una intensità variabile dai 37 ai 49 euro; il miglioramento dei pascoli è sostenuto con 84 euro; l’incremento della sostanza organica nel suolo con 239 euro ettaro; la copertura vegetale intercalare con 129 euro; la salvaguardia delle specie vegetali a rischio di erosione genetica con una forbice variabile dai 600 ai 900 euro ad ettaro, mentre quella delle razze minacciate da estinzione (pecora appenninica, sopravvisana e cavallo agricolo) con 140 euro a capo.

«Questi nuovi otto bandi – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Roberto Marroni – vogliono imprimere ulteriore impulso alla qualità delle produzioni e alla sostenibilità delle pratiche agricole e zootecniche delle imprese umbre. Una pianificazione finanziaria cospicua con cui fortificare il settore primario in vista della ripresa post Covid, facendo leva sulle sue vocazioni e peculiarità. In questo modo vogliamo cogliere appieno le opportunità che derivano dall’estensione a tutto il 2022 della durata dell’attuale Psr».

Fonte: Agrisole

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