Titolo II Capo 6 – Turismo Regione Puglia: agevolazioni per le startup ed imprese nel settore turistico alberghiero

Di
Redazione
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29 Giugno 2020

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Ambito

Ente promotore

Dotazione finanziaria

Forma agevolazione

SI RIVOLGE:
Tutte le imprese del settore turistico alberghiero possono accedere a queste agevolazioni, ovviamente ci sono diversi requisiti imposti dalla misura che devono essere verificati e solo successivamente possiamo determinare se accedere e come. Il Titolo II Capo VI Regione Puglia si rivolge alle imprese iscritte regolarmente alla camera di commercio e costituite. In queste categorie rientrano le microimprese, imprese di piccola o media dimensione. Possono utilizzare questa misura anche le imprese INATTIVE (che ancora non hanno emesso fattura di vendita) ma che risultano costituite ed iscritte al registro delle imprese. Tutte queste imprese devono dimostrare di avviare l’attività in uno dei seguenti settori:

• sezione H, limitatamente ad alcuni servizi;
• sezione I, limitatamente ad alcuni servizi;
• sezione N, limitatamente ad alcuni servizi;
• sezione R, limitatamente ad alcune attività.

SI PUÒ’ FARE:
I progetti di investimento devono prevedere un importo minimo pari a euro 30 mila e massimo di 2.000.000/4.000.000 euro in funzione della dimensione d’impresa che andremo a calcolare noi e devono essere destinati a:

a) Sono ammissibili gli investimenti della sede operativa. Quindi in questa categoria rientrano gli investimenti per ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione delle strutture turistico alberghiere, ivi comprese le strutture di servizi funzionali allo svolgimento dell’attività (quali bar, palestre, piscine, centri benessere, ecc.) nonché gli interventi finalizzati al superamento delle barriere architettoniche, al rinnovo e aggiornamento tecnologico, al miglioramento dell’impatto ambientale;
b) la realizzazione o l’ammodernamento degli stabilimenti balneari, ivi compresi gli spazi destinati alla ristorazione e alla somministrazione di cibi e bevande, ai parcheggi ed ai punti di ormeggio;
c) la realizzazione e/o la gestione di approdi turistici;
d) la realizzazione di strutture turistico ‐ alberghiere (compresi servizi annessi, nel rispetto della normativa vigente) attraverso il consolidamento ed il restauro e risanamento conservativo di immobili che presentano interesse artistico e storico-architettonico;
e) il consolidamento, restauro e risanamento conservativo di edifici rurali, masserie, trulli, torri, fortificazioni al fine della trasformazione dell’immobile in strutture turistico‐alberghiere (compresi servizi annessi, nel rispetto della normativa vigente);
f) il primo impianto e/o sistemazione dell’area a verde di almeno 10 ettari (anche mediante la realizzazione di piste ciclabili, sentieri attrezzati, percorsi sportivi, punti ristoro, ecc.) anche di proprietà pubblica, la cui fruizione sia condivisa con la eventuale Amministrazione proprietaria e/o il soggetto gestore.
NOTA IMPORTANTE!
Alcune particolari tipologie di investimenti possono comprendere interventi volti alla riattivazione funzionale di strutture turistico alberghiere non attive sotto alcuni requisiti. Inoltre possono essere agevolati progetti di ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di strutture turistico alberghiere esistenti e funzionanti, presentati da Soggetti proponenti che intendono subentrare nell’attività turistica esercitata nella struttura oggetto di richiesta di agevolazioni.

Le “sale ricevimenti” non sono considerate servizi funzionali allo svolgimento dell’attività turistica e, di conseguenza, non si ritengono ammissibili le spese relative alla loro realizzazione, ammodernamento ed ampliamento. Non sono ammissibili alle agevolazioni gli investimenti finalizzati alla mera sostituzione di impianti. In questo ultimo caso si vuole dire che la Regione Puglia intende agevolare chi presenta progetti di investimento che prevedono un investimento ampio nella struttura.

Finanzia le seguenti spese:

• acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 10% dell’importo dell’investimento in attivi materiali;
• opere murarie e assimilabili;
• acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
• Investimenti finalizzati al miglioramento delle misure di prevenzione dei rischi, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
• le spese di progettazione ingegneristica e di direzione lavori sono ammissibili nel limite del 5% delle spese in opere murarie e assimilabili;
• non sono ammessi con esclusione dei mezzi mobili targati.

AGEVOLAZIONI PREVISTE:

Le agevolazioni sono di due tipologie ed erogate all’impresa in un’unica soluzione sotto forma di liquidità sul proprio conto corrente. In poche parole, le agevolazioni consistono in una quota a fondo perduto (conto capitale) ed una quota a fondo perduto riconosciuta sugli interessi.

• contributo a fondo perduto sul montante interessi funzione del tasso di interesse applicato alla banca al momento della stipula maggiorato di uno spread non superiore al 5% (in media potrebbe aggirarsi intorno al 5,5% – 6%). È prevista la richiesta in fase di domanda dell’eventuale preammortamento per una durata massima di 12 mesi per i finanziamenti destinati all’acquisto di macchinari, attrezzature e licenze, e di 24 mesi per i finanziamenti destinati all’ampliamento e/o all’ammodernamento della struttura.
• alle imprese può essere erogato un contributo aggiuntivo in conto impianti non superiore al 20% dell’investimento e all’importo massimo di euro 800.000 per le medie imprese ed euro 400.000 per le piccole imprese. Per le imprese che hanno conseguito il rating di legalità l’importo massimo del contributo in conto impianti è elevato rispettivamente a euro 850.000 e a euro 450.000.
Le agevolazioni di cui al comma precedente saranno calcolate, indipendentemente dall’ammontare del progetto ammissibile, su un importo finanziato massimo di 4.000.000 euro per le medie imprese e di 2.000.000 euro per le piccole imprese.

Le imprese beneficiarie in possesso del rating di legalità beneficiano di una ulteriore sovvenzione diretta che è pari al 2,5% dell’importo dell’investimento per le piccole imprese ed al 1,25% dell’investimento per le medie imprese, in entrambi i casi con un tetto massimo pari ad euro 50.000,00.