Pubblicati due nuovi bandi dedicati anche alle imprese dell’acquacoltura. Spese cofinanziate fino all’80% con un tetto massimo di 70mila euro. Scadenze 21 e 30 giugno
Sei milioni per sostenere gli investimenti nella trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. È la dotazione finanziaria dei due distinti bandi pubblicati dalla Regione Calabria per contemperare le esigenze di un settore particolarmente rilevante per l’economia regionale.
Il primo bando è rivolto alla pesca costiera, vale a dire le piccole imprese che svolgono attività di pesca artigianale con imbarcazioni al di sotto dei dodici metri di lunghezza. Le risorse disponibili ammontano a 2,5 milioni e per i beneficiari è previsto un finanziamento pari all’80% dell’investimento, con un tetto massimo di spesa di 70 mila euro. La scadenza dei termini per formalizzare la presentazione della domanda di aiuto è fissata al 21 giugno prossimo.
Il secondo bando, invece, ha una dotazione di 3,5 milioni, è destinato alle imprese ittiche di trasformazione che non praticano pesca costiera. In questo caso, il finanziamento potrà coprire il 50% dell’investimento, fino ad un massimo di 500 mila euro. Qui la domanda può essere presentata fino al 30 giugno.
Per entrambi i bandi sono ritenuti ammissibili gli interventi che contribuiscono a risparmiare energia o a ridurre l’impatto sull’ambiente; che migliorano la sicurezza, l’igiene, la salute e le condizioni di lavoro; che sostengono la trasformazione delle catture di pesce commerciale che non possono essere destinate al consumo umano; che si riferiscono alla trasformazione dei sottoprodotti risultanti dalle attività di trasformazione principali o alla trasformazione di prodotti dell’acquacoltura biologica; o infine che portano a prodotti, processi e sistemi di gestione e di organizzazione nuovi o migliorati.
«Questi due bandi – ha sottolineato al riguardo l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo – sono di fondamentale importanza in quanto offrono un aiuto concreto alle imprese ittiche calabresi che si occupano di trasformazione, al fine di migliorare la propria competitività, innovando sia le strutture che i processi di gestione e di produzione. La novità rispetto al passato è nella tipologia dei beneficiari, che ricomprende sia imprese grandi e strutturate, sia quelle più piccole. Realtà molto diffuse in Calabria, che sostengono tanti nuclei familiari e portano avanti tradizioni centenarie e che oggi più che mai, a causa della crisi dovuta alla pandemia, hanno bisogno di aiuto concreto».
Fonte: Agrisole
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