Assunzione di stranieri extra ue nuove regole e facilitazioni

Di
Redazione
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12 Marzo 2023

I datori di lavoro potranno contare su procedure semplificate e tempi più brevi per assumere cittadini extra UE entro le quote dei flussi migratori grazie all’intervento del Governo che, con la modifica al Testo Unico Immigrazione, facilita l’ingresso regolare in Italia di lavoratori stranieri.

di Marcello Ascenzi – Dottore commercialista

La normativa sull’immigrazione si appresta a subire modifiche con il Decreto legge 10 marzo 2023, n. 20, Decreto immigrazione, pubblicato nella GU 10 marzo 2023, n. 59. Le nuove regole modificano il Testo unico dell’immigrazione (TUI – D.Lgs. 286/1998) semplificando, da un lato, le procedure per l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia attraverso i canali legali, dall’altro, rendendo molto più severe le disposizioni per il contrasto dei flussi migratori illegali.

Nuova programmazione dei flussi

I datori di lavoro che intendono assumere lavoratori stranieri, entro le quote della programmazione dei flussi migratori, dovranno tenere conto che, per il triennio 2023 – 2025, non è più prevista la definizione delle quote su base annua, bensì le quote massime di stranieri da ammettere in Italia per motivi di lavoro saranno stabilite per l’intero triennio, in deroga a quanto previsto dall’art. 3 c. 4 del TUI.

La richiamata norma dell’art. 3 c. 4 del TUI stabilisce che siano annualmente definite con DPCM, entro il termine del 30 novembre di ciascun anno, le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale, e per lavoro autonomo.

Il nuovo decreto eccezionalmente per il periodo 2023 – 2025, invece, individuerà i criteri generali per la definizione dei flussi di ingresso, su base triennale, pur stabilendo per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 le quote massime di ingresso di lavoratori stranieri, per le varie causali stabilite dal TUI tra cui lavoro subordinato non stagionale, stagionale, lavoro autonomo e così via.

I datori di lavoro avranno, dunque, in anticipo contezza del numero massimo di lavoratori stranieri, per le varie causali previste per l’ingresso, ammessi nel territorio nazionale. Ciò dovrebbe favorire la programmazione delle assunzioni di lavoratori stranieri.

Il Decreto immigrazione, di recente approvazione da parte dal CDM, consente altresì di integrare il numero di quote stabilite per il triennio 2023 – 2025, attraverso specifici DPCM, nel caso sorga la necessità o opportunità di incrementare il numero di cittadini stranieri che potranno fare ingresso nel mercato del lavoro italiano. In tal caso le istanze di nulla osta presentate dai datori di lavoro, rimaste inevase per mancanza di quote disponibili, potranno essere esaminate nell’ambito delle ulteriori quote che si renderanno successivamente disponibili con gli ulteriori DPCM.

Misure premiali per gli Stati collaborativi

I datori di lavoro potranno agevolarsi dell’incentivo al contrasto dell’immigrazione irregolare di cui godranno i cittadini provenienti da Stati che, anche in collaborazione con l’Italia, promuovono campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari. I cittadini di tali Stati godranno di una via preferenziale per l’ingresso in Italia per motivi di lavoro che, i datori di lavoro potranno sfruttare per essere facilitati nell’ottenere l’attribuzione della quota e, quindi, poter procedere con l’assunzione.

Asseverazione del contratto

La speciale disciplina che prevede l’asseverazione del contratto di lavoro, già introdotta in via eccezionale per i decreti flussi degli anni 2021 e 2022, entra in vigore a regime. Il Decreto Immigrazione introduce l’art. 24-bis nel TUI che demanda la verifica dei requisiti concernenti l’osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo e della congruità del numero delle richieste presentate a:

  • professionisti ossia avvocati, procuratori legali, dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali purché abbiano comunicato agli ispettorati del lavoro di occuparsi di adempimenti in materia di lavoro, previdenza, assistenza sociale dei lavoratori dipendenti, oppure dai consulenti del lavoro non tenuti ad effettuare la richiamata comunicazione;
  • organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ai quali il datore di lavoro aderisce o conferisce mandato.

I richiamati soggetti, terminata la verifica in maniera positiva, rilasciano apposita asseverazione che dovrà essere allegata alla richiesta di nulla osta al lavoro. L’intervento nella verifica da parte dei professionisti riduce i tempi, spesso lunghi, per gli uffici dell’ispettorato del lavoro cui originariamente era demandato il controllo.

Le nuove procedure confermano l’esonero dagli obblighi di asseverazione per le istanze presentate dalle organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale che hanno sottoscritto con il Ministero del lavoro un apposito protocollo di intesa con il quale si impegnano a garantire il rispetto, da parte dei propri associati, dei requisiti concernenti l’osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo e la congruità del numero di richieste presentate.

Riduzioni delle tempistiche per l’assunzione

Una serie di modifiche al TUI riducono i tempi necessari per l’assunzione di cittadini stranieri. In primo luogo, viene previsto che il rilascio del nulla osta, per l’assunzione di lavoratori stranieri subordinati non stagionali, avvenga in ogni caso entro 60 giorni dalla presentazione dell’istanza, anche in assenza delle informazioni relative agli elementi ostativi che fornisce la questura, il cui sopraggiungere comporta la revoca del nulla osta, del visto e la risoluzione di diritto del contratto di soggiorno.

In maniera simile il rilascio del nulla per i lavoratori stagionali avviene in ogni caso, anche in assenza della verifica dei richiamati elementi ostativi, entro 20 giorni.

Infine, il momento in cui si può assumere il lavoratore viene anticipato all’ottenimento del nulla osta, nelle more della sottoscrizione del contratto di soggiorno.

Nuove ipotesi di ingresso fuori dalle quote

Viene prevista una ulteriore ipotesi di ingresso fuori dalle quote di programmazione. In particolare, i datori di lavoro potranno assumere, senza dover rispettare i limiti della programmazione di flussi migratori, cittadini stranieri residenti all’estero che completano un corso di formazione professionale e civico-linguistica, organizzato sulla base dei fabbisogni manifestati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali dalle associazioni di categoria del settore produttivo interessato.

Sempre nell’ambito della formazione viene concessa agli stranieri e loro datori la possibilità di convertire, fuori dalle quote di programmazione annua, i titoli di soggiorno per motivi di studio e formazione.

Rinnovi più ampi e priorità nel settore agricolo

Le novità riguardano anche la durata dei permessi dopo il rinnovo e il riconoscimento della priorità al settore dell’agricoltura:

  • in caso di rinnovo, il periodo di validità dei permessi di soggiorno, rilasciati a tempo indeterminato per lavoro subordinato, autonomo e per ricongiungimento familiare, viene esteso a tre anni, rispetto agli attuali due anni;
  • i datori di lavoro del settore agricolo possono giovarsi della priorità nel caso abbiano presentato istanza per lavoratori agricoli, ai sensi del decreto fluissi 2022, ma non siano risultati assegnatari di tutta o di parte della manodopera.

La priorità varrà sulle quote del 2023, nei limiti delle unità assegnate al settore agricolo.

Fonte:  DECRETO-LEGGE 10 marzo 2023, n. 20 (GU 10 marzo 2023, n. 59)

Fonte: Quotidianopiu’